IL PROFILO DEL'ALUNNO CON DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO (DSA)
A cura di Cristina Gaggioli
Quando si parla di studenti con difficoltà di apprendimento, è fondamentale andare oltre la semplicediagnosi clinica e considerare il profilo dell'alunno con difficoltà di apprendimento. Questo profilo non solo evidenzia le sfide scolastiche, ma offre una panoramica completa di come l'alunnointeragisce con l'ambiente educativo e affronta le diverse situazioni quotidiane. In questo articolo,approfondiremo gli elementi chiave per delineare il profilo di funzionamento dell’alunno ediscuteremo le migliori strategie per sostenere il suo percorso di apprendimento in modopersonalizzato ed efficace.
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) interessano alcune specifiche abilitàdell’apprendimento scolastico, in un contesto di funzionamento intellettivo adeguato all’etàanagrafica. Sono coinvolte in tali disturbi: l’abilità di lettura, di scrittura e di calcolo. Sulla basedell’abilità interessata dal disturbo, i DSA assumono una denominazione specifica: dislessia(lettura), disgrafia e disortografia, discalculia(calcolo).
Quando si affronta il tema dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, è però essenzialecomprendere non solo la diagnosi clinica, ma anche il “profilo di funzionamento” dell’alunno,ovvero una descrizione dettagliata di come il soggetto interagisce con l’ambiente scolastico e ifattori esterni, capace di mettere in luce eventuali barriere e/o facilitatori.Tale approccio è particolarmente rilevante nella preparazione del Piano Didattico Personalizzato(PDP) e nella progettazione del percorso di vita dello studente, tenendo conto dei cambiamentievolutivi che possono manifestarsi durante il periodo scolastico.In questa sezione, esploreremo il profilo dell’alunno con DSA, prendendo in esame alcunielementi chiave necessari non solo per delineare il profilo di funzionamento dell’alunno, ma ancheper redigere il suo PDP.
Sommario
- Cosa sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento?
- Diagnosi e valutazione
- Il profilo cognitivo e comportamentale dell’alunno con DSA
- Le Strategie Didattiche adottate in classe
- Il Ruolo della Famiglia e della Scuola
Cosa sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento?
I DSA comprendono una serie di condizioni neurobiologiche che si manifestano sotto forma didifficoltà persistenti nel padroneggiare abilità scolastiche fondamentali e si distinguono in:
- dislessia: si manifesta con una lettura a voce alta meno corretta e più lenta rispetto alle aspettative per età, classe e istruzione. Le difficoltà variano in base all’età e riguardano la lettura di lettere, parole e testi.
- disgrafia e disortografia: sono i due disturbi che interessano l’area della scrittura. La disgrafia concerne la qualità grafica della scrittura e si collega alla parte motorio-esecutiva, mentre la disortografia riguarda l’accuratezza ortografica, derivante da un disordine nella codifica del testo scritto.
- discalculia: è un disturbo che influisce sulle abilità di calcolo, interessando sia la cognizione numerica che le procedure esecutive. Si manifesta nella difficoltà di riconoscere piccole quantità, nella quantificazione e nelle procedure di calcolo scritto, come la lettura dei numeri e il recupero di fatti numerici.
I disturbi descritti possono coesistere nella stessa persona, fenomeno noto come comorbilità. Ad esempio, la discalculia può associarsi ad altri disturbi specifici o ad altri disturbi dello sviluppo, come quelli del linguaggio o dell’attenzione. La comorbilità complica ulteriormente il quadro, poiché ogni disturbo influenza lo sviluppo delle abilità complessive.
Questi disturbi sono cronici e persistenti, e non derivano da una mancanza di istruzione, di motivazione o da condizioni esterne sfavorevoli. Essi hanno origine neurobiologiche che riguardano specifici processi di elaborazione delle informazioni.
La diagnosi precoce è essenziale per mettere in atto strategie di supporto adeguate. Un intervento tempestivo riduce l’impatto negativo che queste difficoltà possono avere sull’esperienza scolastica dell’alunno e sul suo sviluppo emotivo. Una diagnosi tardiva, invece, può portare a frustrazione, insuccesso scolastico e demotivazione.
Diagnosi e Valutazione
La diagnosi di DSA è un processo complesso che coinvolge diversi professionisti, tra cui psicologi,neuropsichiatri e logopedisti. Il percorso diagnostico comprende diverse fasi:
- Osservazione iniziale: Insegnanti e genitori possono notare segnali che indicano possibili difficoltà di apprendimento, come lentezza nella lettura, errori ricorrenti nella scrittura o difficoltà con le operazioni matematiche.
- Valutazione psicologica: Lo psicologo somministra una batteria di test per valutare le abilità cognitive generali dell’alunno e verificare se le difficoltà riscontrate siano effettivamente riconducibili a un DSA.
- Valutazione degli apprendimenti: Il logopedista somministra una batteria di test per valutare le abilità di lettura (strumentale e comprensione del testo), scrittura e calcolo.
- Diagnosi clinica: Sulla base dei test e delle osservazioni, si formula una diagnosi e si stabiliscono le strategie di intervento.
Un aspetto cruciale della diagnosi è che non si basa su singoli episodi di difficoltà, ma su un pattern di comportamenti e prestazioni che persistono nel tempo. Solo così è possibile distinguere un disturbo specifico dell’apprendimento da una difficoltà temporanea legata, ad esempio, a fattori emotivi o ambientali.
Gli elementi che seguono, desunti dalla diagnosi, permettono di delineare le capacità dello studente con DSA in un contesto di valutazione oggettivo e standardizzato, lontano dalle dinamiche e variabili dell’ambiente scolastico quotidiano. Questa analisi offre una visione asettica delle abilità di lettura, scrittura e calcolo, fornendo un quadro chiaro delle difficoltà specifiche e delle aree di intervento più indicate.
Lettura
- Velocità: tempo impiegato nella lettura, spesso più lento.
- Correttezza: presenza di errori nella decodifica delle parole.
- Comprensione: capacità di comprendere il significato del testo.
Scrittura
- Grafia: qualità della scrittura, spesso irregolare o difficoltosa.
- Tipologia di errori: scambi di lettere, omissioni, inversioni.
- Produzione: quantità e qualità del testo scritto, spesso meno fluente o ricco.
Calcolo
- Mentale: difficoltà nell’esecuzione di operazioni mentali, spesso meno automatiche.
- Per iscritto: errori nella disposizione dei numeri o nelle operazioni scritte.
COSA OSSERVARE
Lettura
- Tipologia di lettura: L’alunno legge in modo sillabico, anche in fase avanzata?
- Consistenza nella lettura: L’alunno tende a leggere la stessa parola in modi diversi nel medesimo brano?
- Perdita di segno: Quante volte l’alunno perde il segno o la riga durante la lettura?
- Comprensione del testo: Quanto è in grado di comprendere e riepilogare il contenuto di un brano letto?
Scrittura
- Errori ricorrenti: Quali tipi di errori di scrittura sono frequenti e persistenti? (es. lettere mancanti, inversioni, errori di ortografia)
- Fluidità di scrittura: L’alunno mostra difficoltà nel mantenere una scrittura fluente e scorrevole?
- Controllo ortografico: Quanto è difficile per l’alunno applicare le regole ortografiche e di punteggiatura?
- Presentazione del lavoro: Come si presenta il lavoro scritto in termini di ordine e chiarezza? Ci sono difficoltà nella formattazione?
Calcolo
- Errori nei calcoli: Quali tipi di errori emergono durante le operazioni di calcolo? (es. confusione tra operazioni, scambi di numeri)
- Memoria dei fatti numerici: L’alunno ha difficoltà a memorizzare e recuperare i fatti numerici?
- Strategie di calcolo: Quali strategie di calcolo utilizza? Sembra essere in grado di applicare strategie adeguate?
Il profilo cognitivo e comportamentale dell’alunno con DSA
Capire il profilo dell’alunno con DSA significa analizzare sia le caratteristiche cognitive che quelle comportamentali.
Ogni alunno presenta un profilo unico, ma ci sono alcune caratteristiche comuni che possiamo osservare.
Oltre agli elementi individuati in sede di diagnosi, altri aspetti importanti possono emergere dall’osservazione diretta in classe.
Questi elementi permettono di valutare come lo studente con DSA affronta le attività scolastiche in un contesto reale, in cui entrano in gioco fattori come la gestione del tempo, l’attenzione, l’organizzazione dei materiali e la partecipazione attiva.
L’osservazione in classe consente di comprendere meglio le strategie di compensazione adottate dallo studente, le sue interazioni sociali, il livello di autonomia e l’impatto delle difficoltà di apprendimento sul rendimento quotidiano, fornendo un quadro più completo del suo profilo.
Oltre all’analisi della documentazione clinica, è fondamentale ricostruire la storia dell’alunno, insieme alla famiglia, per comprendere appieno il suo percorso di sviluppo e individuare eventuali altri fattori che potrebbero influire sull’apprendimento.
Questo processo permette di rilevare l’eventuale presenza di disturbi nell’area motorio-prassica, o altri disturbi associati, la condizione di bilinguismo o l’apprendimento dell’italiano come seconda lingua (L2), nonché il livello di autonomia nelle attività quotidiane. Questi elementi aiutano a costruire un quadro più preciso delle esigenze dell’alunno e a pianificare interventi più efficaci.
Gli elementi che seguono, desunti dalla diagnosi, permettono di delineare le capacità dello studente con DSA in un contesto di valutazione oggettivo e standardizzato, lontano dalle dinamiche e variabili dell’ambiente scolastico quotidiano. Questa analisi offre una visione asettica delle abilità di lettura, scrittura e calcolo, fornendo un quadro chiaro delle difficoltà specifiche e delle aree di intervento più indicate.
Eventuali punti di forza e/o di debolezza
Aspetti cognitivi
Gli studenti con DSA presentano limitazioni specifiche in aree particolari legate alla lettura, alla scrittura o al calcolo.
Tuttavia, nonostante queste difficoltà, va ricordato che essi presentano un quoziente intellettivo nella norma o superiore alla media. Ciò significa che, pur avendo un buon potenziale cognitivo, le loro prestazioni scolastiche possono essere influenzate negativamente dai disturbi dell’apprendimento.
Ad esempio, un alunno con dislessia può avere una grande abilità nel pensiero creativo e nella risoluzione dei problemi, ma mostrare difficoltà evidenti quando deve leggere un testo. Questo fa emergere la necessità di adottare approcci didattici che compensino tali difficoltà, sfruttando i punti di forza dell’alunno.
Aspetti comportamentali
Dal punto di vista comportamentale, gli alunni con DSA possono manifestare una varietà di atteggiamenti, che spesso sono reazioni emotive alle difficoltà scolastiche. Questi comportamenti possono includere:
- Frustrazione: Non riuscire a svolgere attività che per i coetanei sono semplici può generare frustrazione e demotivazione.
- Bassa autostima: Le difficoltà continuative possono influenzare l’autostima, portando l’alunno a sottovalutare le proprie capacità.
- Disinteresse per la scuola: Gli studenti con DSA possono sviluppare un’avversione per le attività scolastiche, poiché associano l’apprendimento a un’esperienza frustrante.
- Comportamenti di evitamento: Gli alunni possono cercare di evitare compiti o situazioni che mettono in luce le loro difficoltà, come leggere ad alta voce o risolvere problemi matematici complessi.
È importante, dunque, che insegnanti e genitori siano consapevoli di questi aspetti, poiché un atteggiamento empatico e di supporto può fare una grande differenza nell’esperienza scolastica dell’alunno.
COSA OSSERVARE
Modalità di apprendimento
- Preferenze di apprendimento: Quali modalità di apprendimento sembrano preferire gli alunni (visiva, verbale, auditiva, cinestetica, globale, analitica)?
- Coinvolgimento attivo: In che modo l’alunno partecipa attivamente alle lezioni? Mostra maggiore interesse in attività pratiche, discussioni o letture?
- Interazione con i materiali: Come reagisce l’alunno all’uso di diversi materiali didattici? Preferisce video, grafica o attività manipolative?
Strategie di elaborazione delle informazioni
- Organizzazione delle informazioni: Come organizza l’alunno le informazioni? Utilizza mappe concettuali, mentali, grafici, tabelle, schemi o riassunti?
- Memoria e richiamo: Quali tecniche usa per memorizzare e richiamare le informazioni? (es. ripetizione, associazione, visualizzazione)
- Applicazione pratica: L’alunno riesce a collegare le informazioni apprese a situazioni pratiche o esperienze quotidiane?
Comportamento in classe
- Reazione alle istruzioni: Come reagisce l’alunno alle istruzioni verbali rispetto a quelle scritte? Quali sembra comprendere meglio?
- Collaborazione con i pari: Mostra preferenza per il lavoro di gruppo o per il lavoro individuale? Come interagisce con i compagni durante le attività di gruppo?
- Flessibilità nelle strategie: È in grado di adattare le proprie strategie di apprendimento a diverse situazioni o argomenti?
Feedback
- Ricezione del feedback: Come reagisce l’alunno al feedback ricevuto? Lo utilizza per migliorare le proprie prestazioni?
- Richiesta di aiuto: Quando e come chiede aiuto? Preferisce un supporto immediato o affronta prima il problema da solo?
Preferenze di tempo e ambiente
- Condizioni di apprendimento: In quali condizioni (silenzio, musica, ambienti di lavoro) l’alunno apprende meglio?
- Ritmo di apprendimento: Qual è il suo ritmo di apprendimento? Ha bisogno di più tempo per completare le attività rispetto ai suoi coetanei?
Motivazione
- Interesse e motivazione: Come si comporta l’alunno durante le attività di apprendimento? Mostra interesse o evita il lavoro?
- Interazioni con i compagni: Come interagisce l’alunno con i coetanei? Ci sono segnali di frustrazione o ansia durante il lavoro di gruppo?
- Risposta agli interventi di recupero: Come reagisce l’alunno alle attività di recupero o potenziamento? Mostra segni di miglioramento o persiste nelle difficoltà?
- Segnali di frustrazione: Mostra segni di frustrazione o ansia durante l’apprendimento? In quali situazioni si manifestano di più?
- Motivazione: Qual è il livello di motivazione dell’alunno? Ci sono argomenti o attività che suscitano maggiore interesse e coinvolgimento?
Le Strategie Didattiche adottate in classe
L’osservazione attenta e sistematica da parte degli insegnanti è fondamentale non solo per riconoscere tempestivamente i Disturbi Specifici di Apprendimento nei primi anni di istruzione, ma anche per identificare gli stili cognitivi e di apprendimento individuali, garantendo così la creazione di percorsi didattici personalizzati che favoriscano il successo formativo lungo tutto il percorso scolastico.
Tuttavia, in classe, l’insegnante deve prestare particolare attenzione al tipo di didattica adottata per capire se essa risulta adatta e inclusiva o, al contrario, se crea barriere per gli alunni, specialmente per quelli con DSA. L’osservazione, quindi, non deve limitarsi solo allo studente, ma deve includere anche una costante autovalutazione del lavoro del docente, che può avvalersi di pratiche riflessive e di documentazione per analizzare l’efficacia del proprio approccio.
Questo processo di riflessione permette di adattare le strategie didattiche in modo da favorire un ambiente di apprendimento che risponda realmente alle esigenze di tutti gli studenti.
Di seguito viene proposto un elenco di domande guida, utili per riflettere sulle proprie osservazioni e produrre una documentazione efficace.
COSA OSSERVARE
Osservazione delle strategie didattiche impiegate
- Sto utilizzando linguaggi alternativi allo scritto, come immagini, disegni o spiegazioni orali?
- Uso schemi e mappe concettuali nelle mie lezioni?
- Insegno agli studenti come usare strumenti come titoli, paragrafi e immagini per facilitare lo studio?
- Stimolo i collegamenti tra le diverse conoscenze e discipline?
- Suddivido i compiti complessi in piccoli obiettivi per facilitare la comprensione?
- Fornisco in anticipo schemi grafici per guidare gli studenti nello studio?
- Privilegio l’apprendimento pratico e le attività laboratoriali?
- Promuovo il controllo e la valutazione autonoma dei processi di apprendimento degli studenti?
- Favorisco il lavoro in piccoli gruppi e il tutoraggio tra pari?
- Sto incentivando l’apprendimento collaborativo tra gli studenti?
Come trovare il giusto equilibrio tra sostegno e sfida, aiutando lo studente a percepire i propri successi?
- Sto fornendo feedback positivo, evidenziando anche i piccoli progressi per aiutare l’alunno a costruire fiducia in sé stesso?
- Stabilisco obiettivi concreti e realistici per mantenere alta la motivazione degli studenti?
- Riconosco e valorizzo i talenti degli alunni, specialmente in aree come l’arte o lo sport, per compensare la frustrazione provata nelle attività scolastiche?
Oltre a una didattica inclusiva gli studenti con DSA possono necessitare di approcci didattici personalizzati che li aiutino a superare le difficoltà. Queste strategie si basano sull’individualizzazione e la personalizzazione dell’insegnamento e sulla creazione di un ambiente scolastico che favorisca l’inclusione. Queste misure possono prevedere l’introduzione di strumenti compensativi e misure dispensative.
Misure dispensative
L’alunno con DSA può essere dispensato da alcune attività non essenziali, come:
- Lettura ad alta voce.
- Scrittura sotto dettatura.
- Prendere appunti e copiare dalla lavagna.
- Rispetto dei tempi per la consegna dei compiti.
- Eccesso di compiti a casa.
- Studio mnemonico di formule e definizioni.
- Sostituire la scrittura con il linguaggio orale o immagini.
Strumenti compensativi
L’alunno con DSA può essere dispensato da alcune attività non essenziali, come:
- Formulari, sintesi, schemi e mappe concettuali.
- Tabella delle misure e formule geometriche.
- Computer con videoscrittura, correttore ortografico, scanner e stampante.
- Calcolatrice o foglio di calcolo.
- Audiolibri, sintesi vocale e registratori.
- Software didattici specifici e vocabolario multimediale.
L’adozione di questi strumenti e misure è sempre fortemente legata al tipo di strategie di studio attivate dallo studente, compresi gli strumenti ad esse associati.
Strategie di studio dell’alunno
- Sottolinea, identifica parole-chiave, usa schemi e diagrammi.
- Usa il computer per affrontare testi, con correttore ortografico.
- È autonomo o richiede supporto nello svolgere i compiti.
- Riscrive i testi usando formati grafici diversi.
- Usa immagini e colori per ricordare.
Strumenti utilizzati dall’alunno nello studio
- Strumenti informatici (libri digitali, software per grafici).
- Fotocopie adattate.
- Utilizzo del PC per scrivere.
- Registrazioni e testi con immagini.
- Software didattici specifici.
Valutazione (anche per esami conclusivi dei cicli)
- Concordare in anticipo con l’alunno le modalità e i tempi delle verifiche.
- Prevedere verifiche orali come alternativa o integrazione di quelle scritte, specialmente per le lingue straniere.
- Dare maggior peso alle conoscenze, alle capacità di analisi, sintesi e collegamento, piuttosto che alla correttezza formale.
- Consentire l’uso di strumenti e mediatori didattici (come mappe concettuali o cognitive) nelle prove scritte e orali.
- Introdurre prove informatizzate.
- Prevedere tempi più lunghi per lo svolgimento delle prove.
- Pianificare prove di valutazione formativa per monitorare i progressi.
L’importanza della motivazione
Oltre agli strumenti compensativi e dispensativi, è fondamentale motivare l’alunno con DSA. L’insegnante deve trovare il giusto equilibrio tra sostegno e sfida, aiutando lo studente a percepire i propri successi. Questo può essere fatto attraverso:
- Feedback positivo: Evidenziare i progressi, anche piccoli, aiuta l’alunno a costruire fiducia in sé stesso.
- Obiettivi raggiungibili: Stabilire traguardi concreti e realistici permette di mantenere alta la motivazione.
- Riconoscimento dei talenti: Molti alunni con DSA possono eccellere in altre aree, come per esempio l’arte o lo sport. Valorizzare questi aspetti può compensare la frustrazione provata nelle attività scolastiche.
Il Ruolo della Famiglia e della Scuola
Il supporto della famiglia
In casa, è importante che i genitori creino un ambiente di studio sereno e organizzato. Alcuni suggerimenti pratici includono:
- Routine di studio: Stabilire orari regolari per lo studio aiuta lo studente a gestire meglio il tempo.
- Pazienza e comprensione: Evitare critiche eccessive o confronti con altri compagni, fratelli, sorelle, amici (ecc.) aiuta a mantenere alta la motivazione.
- Collaborazione con gli insegnanti: Partecipare attivamente agli incontri scolastici e mantenere un dialogo costante con la scuola permette di monitorare i progressi del bambino.
Il ruolo della scuola
La scuola deve essere un ambiente inclusivo che valorizza ogni studente. Gli insegnanti hanno il compito di adattare i metodi di insegnamento e di utilizzare gli strumenti compensativi e dispensativi previsti dal piano didattico personalizzato (PDP). Inoltre, la formazione degli insegnanti sulle tematiche legate ai DSA e alla didattica inclusiva è fondamentale per garantire che gli studenti ricevano il supporto necessario. Un docente ben informato può fare la differenza nell’esperienza scolastica di un alunno con DSA.
L’importanza dell’evoluzione del profilo nel tempo
Il PDP, così come il profilo di funzionamento, non è un documento statico, ma deve essere aggiornato nel tempo, in modo da riflettere l’evoluzione del ragazzo o della ragazza nel contesto scolastico e nelle interazioni sociali.
L’obiettivo non è solo quello di documentare le difficoltà, ma anche di monitorare i progressi, individuare nuove strategie e, soprattutto, adattare costantemente il progetto educativo e didattico alle mutate esigenze del soggetto.
Un’attenzione particolare va posta sui cambiamenti evolutivi che possono verificarsi durante il percorso scolastico: un ragazzo che affronta bene le sfide della scuola primaria potrebbe avere nuove difficoltà durante la transizione alla scuola secondaria, quando le richieste cognitive e le aspettative sociali diventano più complesse. Allo stesso modo, un miglioramento nelle capacità di lettura o scrittura potrebbe permettere all’alunno di affrontare compiti più complessi, modificando il tipo di supporto necessario.
Articolo a cura di Cristina Gaggioli
Ricercatrice in Didattica e Pedagogia Speciale presso l’Università per Stranieri di Perugia e Delegata del Rettore per DSA e disabilità. Direttrice del Corso Internazionale di Perfezionamento Maria Montessori. Pedagogy for peace. Svolge attività di ricerca nell’ambito delle Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento con particolare interesse verso i Bisogni Educativi Speciali. Tra le sue pubblicazioni: La classe oltre le mura. Gamificare per includere (2022).